Data: 09/03/2025
Città: Firenze
Luogo: Teatro del Maggio
Fino a 16/03/2025
Direttore: Michele Spotti
Orchestra: Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Musica: Vincenzo Bellini
Regia: Andrea De Rosa
Jessica Pratt, al suo debutto in questo ruolo, riporta Norma al Teatro del Maggio dopo ben quarantacinque anni di assenza. Lo spettacolo debutta domenica 9 marzo alle 17 e si replica martedì 11 e venerdì 14 marzo alle 20. Ultimo appuntamento domenica 16 marzo alle 15.30. Sul podio, per la prima volta nella buca del Teatro del Maggio, Michele Spotti. Andrea De Rosa firma la regia. Completano il cast Maria Laura Iacobellis nel ruolo di Adalgisa, Mert Süngü in quello di Pollione e Riccardo Zanellato nei panni di Oroveso. Con loro anche due giovani talenti dell’Accademia del Maggio: Elizavetha Shuvalova nel parte di Clotilde e Yaozhou How in quella di Flavio.
La parola d’ordine di questo nuovo allestimento è “tornare al belcanto parlando la lingua di oggi”, come ha sintetizzato il sovrintendente Carlo Fuortes. Un’edizione che torna al manoscritto originale di Vincenzo Bellini ripristinando la tonalità inizialmente prevista dall’autore – il sol maggiore – poi abbassata per le difficoltà incontrate dalla prima interprete Giuditta Pasta. Jessica Pratt accetta la sfida con la serenità di chi è certa dei propri mezzi vocali: “È da quando avevo ventott’anni che rifiuto, almeno una volta all’anno, di cantare Norma: ora mi sento pronta. E sono felice di cantare con questa compagnia, con la bravissima Maria Laura Iacobellis: le nostre voci hanno degli armonici che insieme risuonano in maniera particolare, una cosa che non capita spesso”.
Non di semplice accompagnamento alle voci si annuncia la direzione di Spotti, che promette grande attenzione all’orchestrazione per restituire “una Norma colorata con tinte scure tendenti al rosso e al viola. Rapportarsi a un capolavoro del genere dà la sensazione di dirigere una chimera racchiusa in un esoscheletro troppo piccolo per contenerne la grandezza. Il dramma scorre inesorabile senza soluzione di continuità in un fluire di emozioni e sensazioni che mantengono il discorso musicale sempre vivo”.
Grande attenzione ai personaggi promette la regia di De Rosa, che elogia i cantanti per le loro capacità attoriali e che a proposito della protagonista parla di “un personaggio inesauribile, come le grandi figure della tragedia antica. Ispirata alla figura di Medea, Norma ha due anime: quella sacerdotale e quella di donna che ama. Con l’aiuto dello scenografo Daniele Spanò, queste due anime hanno dato forma a due spazi, uno circolare rituale e l’altro privato, una sorta di bunker sotterraneo in cui sono nascosti i figli di Norma. Per passare rapidamente da una scenografia all’altra, il Teatro del Maggio mette in funzione per la prima volta il nuovo sistema di ponti mobili del palcoscenico”.
Reduce dai successi della Sonnambula, nel 1831 Vincenzo Bellini è chiamato a comporre l’opera inaugurale per la nuova stagione scaligera di Carnevale. Il soggetto scelto dal compositore e dal librettista Felice Romani è Norma, ou L’infanticide, tragedia in cinque atti di Louis-Alexandre Soumet, rappresentata con successo nell’aprile dello stesso anno a Parigi.
La scelta è dettata non solo dagli elementi di sicuro effetto teatrale già presenti nel dramma – ambientazione storica nella Gallia di epoca romana, due donne rivali in amore, un voto tradito, un infanticidio solo ventilato (nella versione operistica), un finale catartico con il sacrificio di Norma e Pollione riuniti nella morte – ma anche dall’incredibile cast vocale su cui Bellini può contare per quella stagione.
Al suo debutto, il 26 dicembre 1831, Norma vede infatti riunite sul palco due voci femminili di primaria grandezza: il soprano Giulia Grisi nel ruolo di Adalgisa, la giovane ministra del tempio inconsapevole rivale di Norma, e Giuditta Pasta, prima donna dall’ugola strepitosa capace di spaziare dalla tessitura del contralto a quella di soprano, nei panni della fiera sacerdotessa dei druidi tradita da Pollione. Dopo la tiepida accoglienza iniziale, Norma diventerà una delle opere più amate dell’Ottocento, tanto per le lunghissime e incantevoli melodie quanto per gli straordinari momenti di potenza di declamazione, molto ammirati anche da illustri colleghi come Rossini, Verdi e Wagner.
Gli spettacoli sono preceduti dalla guida all’ascolto nel Foyer di Galleria della Sala Grande tenute da Katiuscia Manetta e Marco Cosci. Sono riservate ai possessori del biglietto e si svolgono 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo (durata: 30 minuti circa).
Foto di Michele Monasta.