Jaume Santonja torna a dirigere l’Orchestra della Toscana

Data: 20/01/2025

Città: Piombino, La Spezia, Firenze, Figline

Fino a 23/01/2025

Direttore: Jaume Santonja

Orchestra: Orchestra della Toscana

Musica: Čajkovskij, Schubert, Gedda

Solista: Kerson Leong, violino

Jaume Santonja torna a dirigere l’Orchestra della Toscana con il virtuosismo travolgente del Concerto per violino di Čajkovskij, interpretato dal canadese Kerson Leong. A seguire, la Sinfonia Tragica di Schubert. In apertura la prima esecuzione assoluta della commissione ORT ad Annachiara Gedda. Debutto a Piombino lunedì 20 gennaio, si replica a La Spezia (21), Firenze (22) e Figline (23).

È tra i concerti più travolgenti del repertorio per violino. Ed è il pezzo forte del programma affidato allo spagnolo Jaume Santonja, direttore principale ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che torna sul podio dell’ORT dopo due anni. 

Si tratta del Concerto op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, una composizione del 1878 di inventiva melodica generosissima, sgargiante nell’orchestrazione, pervasa da capo a fondo di lirismo intenso e che per giunta contiene passi tra i più difficili e spettacolari del violinismo ottocentesco, cosicché offre al solista parecchie occasioni per mettere in mostra le sue capacità tecniche. Eppure non ebbe vita facile al principio: piacque a metà a Nadežda von Meck, protettrice di Čajkovskij e sua confidente epistolare, a cui il Concerto era stato inviato in anteprima; dispiacque completamente a Leopold Auer, l’amico violinista sul quale Čajkovskij contava per la prima esecuzione e che invece si rifiutò di suonarlo perché gli pareva una fatica improba; non lo prese in carico neanche Josif I. Kotek, giovane allievo di Čajkovskij che pure ne era stato l’ispiratore e gliel’aveva eseguito privatamente. Fu Adolf Brodskij a darne la première a Vienna nel 1881, stroncata dalla stampa: contro vi si accanì soprattutto l’illustre critico Eduard Hanslick, rimasto celebre come paladino di Brahms e spietato detrattore di Wagner e Bruckner, a cui il finale del Concerto sollecitò l’immagine di una “baldoria brutale e indecente di una festa popolare russa”, nella quale “l’aria è impregnata di acquavite”. Chiamato a confrontarsi con il virtuosismo entusiasmante di questa partitura è il canadese Kerson Leong, che il “Toronto Star” ha descritto “non solo come il più grande violinista del Canada, ma come uno dei più grandi violinisti in assoluto”: “una miscela di spontaneità e maestria, eleganza, fantasia, intensità, che rende riconoscibile il suo suono dalla prima nota”, secondo il quotidiano francese “Le Monde”. 

Segue un altro classico dell’Ottocento, la Quarta Sinfonia di Franz Schubert, detta Tragica. Partitura del 1816, il compositore diciannovenne l’aveva concepita come saggio scolastico per un’orchestra non professionale. In pubblico fu eseguita soltanto vent’anni dopo la morte dell’autore, nel 1849. Il nomignolo di Tragica si deve a Schubert stesso, ed è legato all’introduzione lenta che apre il primo movimento; dopodiché la sinfonia si rasserena completamente. 

Ad aprire il programma della serata è però un pezzo nuovo commissionato dall’ORT alla compositrice Annachiara Gedda, artista dall’estesa carriera internazionale. Il brano si intitola Voci senza voce ed esplora tematiche legate alla comunicazione, alla libertà di espressione, all’identità, all’eloquenza che può essere espressa anche col silenzio. Un tema decisamente attuale.

Il cartellone

Lunedì 20 gennaio 2025 ore 21:00 – Piombino (LI), Teatro Metropolitan
Martedì 21 gennaio 2025 ore 20:45 – La Spezia, Teatro Civico
Mercoledì 22 gennaio 2025 ore 21:00 – Firenze, Teatro Verdi
Giovedì 23 gennaio 2025 ore 21:00 – Figline (FI), Teatro Comunale Garibaldi 

Jaume Santonja direttore
Kerson Leong violino
Orchestra della Toscana

Annachiara Gedda, Voci senza voce, prima esecuzione assoluta su commissione Fondazione ORT
Pëtr Il’ič Čajkovskij, Concerto per violino e orchestra op.35
Franz Schubert, Sinfonia n.4 D 417 ‘Tragica’

Nella foto Jaume Santonja

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