Approda sul palcoscenico del Teatro del Maggio il Trittico di Giacomo Puccini: Il tabarro – Suor Angelica – Gianni Schicchi. Sul podio, a dirigere l’Orchestra e il coro del Maggio Musicale Fiorentino, Valerio Galli mentre Denis Krief firma la regia. Le recite del Trittico – il 15 novembre alle 20, il 17 alle 15.30 e il 20 e il 23 alle 20 – sono dedicate alla memoria di Rolando Panerai, grande interprete di Gianni Schicchi.

Il Trittico finora è stato programmato solo tre volte al Maggio: nel dicembre 1955, nel giugno 1983 e nel giugno 1988. Tra i nomi degli interpreti nei ruoli principali: Maria José Siri, Anna Maria Chiuri, Marina Ogii, Anna Malavasi, Bruno de Simone, Angelo Villari e Franco Vassallo.

Dopo l’affermazione di Cavalleria rusticana l’atto unico diventa di moda. Puccini si ispira alla pièce teatrale La houppelande di Didier Gold per creare un’opera di dimensioni ridotte da affiancare a Le Villi, scritta quasi trent’anni prima. Giuseppe Adami, incaricato di versificare il dramma noir, nel giro di due anni congeda Il tabarro. Nel frattempo, Giovacchino Forzano, propone a Puccini due soggetti da mettere in musica. Il primo riguarda una giovane aristocratica costretta a farsi monaca per espiare un peccato d’amore. Il secondo invece ha per protagonista Gianni Schicchi, un briccone fiorentino citato da Dante nella Divina Commedia per aver falsificato un testamento.

Così Puccini inizia a pensare a tre atti unici dai colori contrastanti: tragico e passionale il primo, lirico e religioso il secondo, comico e farsesco il terzo. Tra il 1917 e il 1918 Forzano mette in versi Suor Angelica e Gianni Schicchi, che insieme a Il tabarro formano il polittico di atti unici. La nuova creatura pucciniana debutta al Metropolitan di New York il 14 dicembre 1918. L’accoglienza del pubblico è tiepida, eccezion fatta per Gianni Schicchi che da subito riscuote un gran successo.

Foto di Michele Monasta.