Data: 31/05/2019
Ora: 20:00
Città: Firenze
Luogo: Teatro del Maggio
Musica: Muzio Clementi e Carl Maria von Weber
Solista: Ludovica Vincenti
Nuovo appuntamento con Forte-Piano-Forte, ciclo di concerti dedicati alle composizioni per fortepiano organizzato dal Maggio Musicale Fiorentino in collaborazione con l’Accademia Bartolomeo Cristofori. Ludovica Vincenti eseguirà la Sonata in sol minore op. 34 n. 2 e il Capriccio in mi minore op. 47 n. 1 di Muzio Clementi. A seguire la Sonata in do maggiore op. 24 di Carl Maria von Weber.
Pianista, compositore, editore, costruttore di pianoforti, nonché didatta famosissimo, Muzio Clementi si è guadagnato a ragione l’appellativo di ‘padre del pianoforte’. Nonostante la carriera gloriosa, dopo la morte la sua produzione pianistica è caduta nel dimenticatoio. Oggi se ne ricordano quasi esclusivamente gli studi tecnici del Gradus ad Parnassum, vera croce e delizia di tutti gli aspiranti pianisti. Eppure Clementi è stato il compositore di opere pianistiche più prolifico del periodo classico. Ha composto, durante un cinquantennio, oltre cento lavori tra Sonate, pagine varie e composizioni strumentali da camera. La Sonata in sol minore op. 34 n. 2, datata 1797, si caratterizza per il fraseggio magniloquente e lo sfruttamento delle potenzialità timbriche della tastiera. Il Capriccio in mi minore op. 47 n. 1, composto nel 1821, è invece un brano svincolato da regole e schemi ben precisi, in cui spicca una scrittura ardita e ricca di abbellimenti.
Fra i primi maestri del Romanticismo, Carl Maria von Weber ricopre un ruolo particolare nella letteratura pianistica. Romanticismo e classicismo sono infatti i due poli attorno a cui si muove la sua scrittura, tanto equilibrata quanto vibrante e piena di slancio. Il gusto per la teatralità che caratterizza le sue quattro Sonate per pianoforte si manifesta già nell’attacco della Sonata in do maggiore op. 24, composta nel 1812. L’apertura è un colpo di scena: un accordo di settima diminuita che disorienta l’orecchio. Anche nell’Adagio e nel Minuetto si respira un clima teatrale, mentre il movimento finale è un moto perpetuo brillante e virtuosistico.