Questa puntata ha come destinazione Łódź, quarta città della Polonia il cui nome significa barca, forse perché nel passato, dove ove essa sorge, vi era una zona paludosa. Conosciuta sotto i Romani come Lodzia, essa rimase fino al XVIII secolo un piccolo insediamento sulla via che collegava la Masovia alla Slesia. Ma nell’Ottocento vi fu un intenso sviluppo industriale, specie nel settore tessile, che moltiplicò rapidamente la popolazione.
La sua storia culturale è legata alla convivenza di tre etnie: i polacchi, gli ebrei ed i tedeschi. La città, con le sue 38 biblioteche, ha la più alta densità di biblioteche della Polonia (1 ogni 20 000 abitanti). E l’Università cittadina conta circa 40 000 studenti.
Sul piano musicale va segnalata la creazione, nel 1842, di una Società Musicale che usò principalmente strumentisti tedeschi e cèchi. Nel 1875 ebbe luogo a Łódź una applaudita rappresentazione della celebre opera Halka di Stanislaw Moniuszko, grande alfiere dell’opera nazionale polacca.
Impossibile poi tacere della straordinaria fioritura di talenti che, dai primi del Novecento, ha dato lustro alla città. Basterà ricordare, tra gli altri, Artur Rubinstein, uno dei più grandi pianisti di sempre; oppure il direttore Paul Kletzky; i compositori Alexandre Tansman, Grazyna Bacewicz e Wlodimierz Korcz; i violinisti Roman Totenberg e David Beigelman; il soprano Teresa Żylis-Gara; il basso Jozef Wojtan.