Nel 1932 nasce il Quinto Concerto per pianoforte e orchestra op. 55. La stella di Prokof’ev ha raggiunto il massimo fulgore in ambito internazionale. La sua musica, ormai eseguita ovunque nel mondo, è amata dai massimi interpreti e dal pubblico. Arrivano regolarmente proposte e idee per nuovi lavori. Anche dalla Russia. Ciò significa rapporti sempre più stretti con gli artisti e le istituzioni sovietiche e viaggi sempre più frequenti. Tutto contribuisce a nutrire l’idea di rientrare in patria, anche se sotto Stalin il clima è sempre più opprimente per artisti, pensatori e qualsiasi cittadino. Nonostante questo, tre anni dopo tutta la famiglia si trasferirà a Mosca con le tragedie conseguenti.
Per ora tuttavia la mente di Prokof’ev è totalmente rivolta alla creazione. Così nel 1932 nasce il Quinto Concerto per pianoforte e orchestra op. 55. Pagina totalmente sperimentale che, al suo apparire, spiazza non poco le aspettative di pubblico e interpreti. E che dovrà aspettare le esecuzioni esplosive di Sviatoslav Richter per trovare la sua giusta, anche se limitata, dimensione nel repertorio internazionale.