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Senti qui: bollettino di informazioni musicali offre agli ascoltatori consigli su prossimi eventi musicali in Toscana, e su nuove – e originali – pubblicazioni in ambito musicologico.

a cura di Delia Casadei,

in onda il secondo mercoledì del mese alle 15.40 e in replica il venerdì successivo alle 10.40

Puntate

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Sonorità del territorio toscano
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Per celebrare la terra che si risveglia dal letargo invernale, questa puntata si sofferma su sonorità – sia umane che non! – del territorio toscano. Cominciamo con le filarmoniche di fiati, tradizione musicale ottocentesca itinerante e popolare molto attiva in Toscana. Come ci dice Giampaolo Lazzeri, direttore dell’A.N.B.I.M.A. e di varie realtà bandistiche Toscane, le bande popolarizzavano i repertori di musica letterata tra chi il teatro non poteva permetterselo prima del giradischi e della radio. Come si adattano, dunque, queste realtà al ventunesimo secolo? Secondo, Federico Fiori, co-direttore con Francesca Lenzi del magico NUB di Pistoia, e il sound artist Glauco Salvo ci parlano dei suoni dell’ecosistema tutto toscano del Padule di Fucecchio, che da anni sono documentati e rielaborati musicalmente attraverso il Padule Soundscape Archive un ardito progetto artistico tutt’ora in fase di evoluzione, a cui possono contribuire tutti (ascoltate la puntata per sapere come!).
Ci accompagnano in questo viaggio musiche di Johann de Meji, Davide Boario, Olivier Messiaen, Luc Ferrari, e Glauco Salvo.

Febbre d’opera

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Febbre d'opera
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Febbraio, mese della febbre, è per la nostra puntata anche il mese della febbre d’opera – l’opera come oggetto di desiderio ossessivo, ripetitivo, malsano. Cominciamo col presentare una monografia davvero affascinante, Musica al tempo presente: le opere italiane di Rossini alla loro epoca di Emanuele Senici, in cui l’opera Rossiniana viene ascoltata, capita, immaginata, visceralmente, dal punto di vista del suo pubblico degli anni d’oro: come svago infinitamente desiderabile, come cura palliativa ai grandi traumi storici. E chi, di noi, non cerca, a suo modo, tali cure palliative nel nostro momento storico iper-traumatico?
Passiamo poi al recente biopic su Maria Callas, Maria del regista cileno Pablo Larraìn; in questo film, una Callas (interpretata da Angelina Jolie) ormai nelle ultime settimane della sua vita, tenta di ritrovare e riportare a sé la sua voce dei tempi d’oro immortalata su disco; questo processo febbrile e struggente è rappresentato nel film attraverso un gioco di echi e sovrapposizioni nella colonna sonora e sound design, come ci spiega Carlo Cenciarelli, esperto della relazione tra musica, suono, e film.
Infine la petizione contro la chiusura del dipartimento di Musica dell’Università di Cardiff nel Regno Unito. Parte del Russel Group, il gruppo di atenei (tra cui Oxford e Cambridge) considerate i fiori all’occhiello dell’università pubblica britannica, questo è uno dei migliori dipartimenti di musicologia in Inghilterra e in Europa. La sua chiusura, che prevederebbe il licenziamento dell’intera facoltà di Musica, è una minaccia per gli studiosi di musica in tutta Europa. La petizione si può firmare qui: https://www.change.org/p/save-cardiff-university-school-of-music .

January blues

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January blues
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Questa prima puntata dell’anno è all’insegna del January blues, il cuore stanco e rattristato di gennaio, che ci portiamo tutti dietro in questo uggioso ritorno dalle feste. Invece di insistere su un’etica protestante di ostinazione, duro lavoro, e imperitura energia, lasciamoci trasportare dal lutto stagionale di gennaio, sentendolo appieno, anche attraverso la musica. Ci accompagnano in questa missione lo studioso Stefano Zenni, che ci presenta alcune delle perle del Met Jazz, il festival annuale di musica jazz che animerà Prato da gennaio ad aprile, e Tianyi Lu, direttrice d’orchestra del concerto di gennaio dell’Orchestra della Toscana, che ci parla di repertori dimenticati, di lutto, di riflessione, e della magia del concerto d’orchestra come luogo di raccoglimento spirituale.


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