Musica celeste presenta pagine composte da religiose tra le mura di conventi e abbazie: da Bisanzio nel IX Secolo fino all’Italia del XVII secolo: dalla monaca Bizantina Kassia – la prima donna compositrice le cui opere sono giunte fino ai nostri giorni – fino a Suor Isabella Leonarda di Novara, che pubblicò in Italia tra il 1640 e il 1700 una straordinaria quantità di musica vocale e strumentale. Saranno affiancate dalla badessa medievale Hildegard von Bingen, seguita da un certo numero di suore musiciste attive nei conventi in Italia durante i Secoli XVI e XVII. Una delle monache musiciste è la straordinaria Leonora d’Este (1515-1575), figlia di Lucrezia Borgia, badessa del convento ferrarese del Corpus Domini. Ascolteremo anche musiche del XVI e XVII secolo di altre compositrici provenienti da conventi di Bologna, Novara e Milano e la stessa Ferrara, tra cui Raffaella Aleotti, Lucrezia Vizzana e Chiara Margherita Cozzolani. Il programma finale – in concomitanza con Natale – offrirà una celebrazione musicale di quella stagione festiva da parte delle suore di tutto il nord Italia.
Sebbene diversi studiosi – soprattutto Craig Monson, Robert Kendrick, Laurie Stras e Candace Smith – abbiano prodotto studi fondamentali sull’esecuzione della musica antica da parte delle monache nei conventi italiani, se possiamo ascoltare oggi il repertorio della musica dei conventi rinascimentali e barocchi in Italia è in gran parte dovuto alla ricerca e alle esecuzioni di tre notevoli ensemble di musica antica, composti da musiciste: gli ensemble inglesi Musica Segreta e Celestial Sirens, diretti da Laurie Stras e da Deborah Howard e la Cappella Artemisia, con sede a Bologna, diretta da Candace Smith. Se pensiamo che questa musica era scritta da suore in clausura, con accesso molto limitato al mondo esterno, è ancora più straordinario che la loro musica è spesso in stile “moderno”: cioè, congruente con lo stile dei compositori contemporanei. E la bellezza di questo repertorio di musica è tale da meritare veramente l’aggettivo “celestiale”. Buon ascolto.
Musica celeste è il terzo capitolo di Mulier Musica: compositrici e interpreti, storie di esclusione e di rivincita, progetto di Rete Toscana Classica e Regione Toscana a cura di Alberto Batisti e Luca Berni. Dedicato all’universo femminile nella musica, Mulier Musica fa parte della più ampia progettazione della Regione Toscana su La Toscana delle donne.
Nella foto: Girolamo Martinelli, Concerto in Casa Lazzari, Museo Civico di Carpi
06/11/2023
Protagonista della prima puntata è Santa Kassia, ovvero la suora bizantina Kassia, anche conosciuta come Eikasia oppure Kassiani. Nata intorno all’850, probabilmente a Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino, in una famiglia di alto rango, è la prima donna conosciuta come compositrice. Ed è anche l’unica donna la cui musica figuri nella liturgia bizantina. Suor Kassia è nota per avere scritto non solo la musica, ma anche i testi delle sue composizioni. Secondo la tradizione aveva fondato un monastero a Costantinopoli – diventandone poi Badessa – dove avrebbe scritto molte opere letterarie, sia sacre sia profane. Oggi è ricordata soprattutto per le sue numerose composizioni musicali. È venerata come santa dalla Chiesa ortodossa con il nome di Kassiane, la sua festa cade il 7 settembre.
13/11/2023
Questa seconda puntata è dedicata alla musica di Hildegard von Bingen, nata in Germania nel 1098. Iniziò ad avere visioni di luce celestiale in tenera età, e fu poi mandata in convento. In seguito diventò Badessa del convento fondato da lei stessa a Rupertsberg, vicino a Bingen. Conosciuta come “la Sibilla del Reno”, Hildegard von Bingen era scrittrice, visionaria, filosofa e botanica. Ma è ricordata oggi più che altro per la sua musica. Compositrice prolifica, ha prodotto più di ogni altro autore medioevale. Come Suor Kassia, ha scritto sia le parole sia la musica per le sue composizioni, fatto molto insolito per il tempo. Nelle visioni che avrebbero contrassegnato tutta la sua esistenza, Santa Hildegard meditava sulla posizione dell’anima nell’universo e le dava voce attraverso la sua musica.
20/11/2023
La Principessa Leonora d’Este entra nel Monastero delle Clarisse del Corpus Domini a Ferrara dopo la morte di sua madre Lucrezia. Leonora diventa Badessa alla tenera età di diciotto anni. Protetto dalla famiglia ducale, quello del Corpus Domini era il convento più prestigioso di Ferrara. E ben nota era la qualità della sua musica. La principessa Leonora è ricordata come musicista da Nicola Vicentino e Gioseffo Zarlino. Laurie Stras le ha attribuito una collezione anonima di mottetti: i Musica quinque vocum motetta materna lingua vocat, pubblicata a Venezia nel 1543. Alcuni di questi sono eseguiti durante la puntata dall’ensemble Musica Secreta con Celestial Sirens.