Mulier Musica: Chiarina

Si chiama Mulier Musica: compositrici e interpreti, storie di esclusione e di rivincita il nuovo progetto di Rete Toscana Classica e Regione Toscana a cura di Alberto Batisti e Luca Berni. Dedicato all’universo femminile nella musica, Mulier Musica fa parte della più ampia progettazione della Regione Toscana su La Toscana delle donne.
La collaborazione con RTC si apre con Chiarina: un romanzo in musica, ciclo in cui Francesco Dilaghi delinea un ritratto di Clara Wieck Schumann.

Dotata di una straordinaria personalità di musicista e di donna, Clara Wieck è stata una figura di primo piano nella vita musicale europea dell’Ottocento. Inveterate convenzioni culturali e sociali – convenzioni che peraltro lei sembra la prima ad accettare – hanno sacrificato la sua statura di compositrice. All’epoca la donna viene considerata per natura meno dotata nella dimensione della creatività artistica. Il suo destino è quello di realizzarsi in primo luogo nella funzione di moglie e madre. Ma a sacrificare Clara contribuì anche il fatto di avere accanto a sé uno dei massimi geni della musica europea, Robert Schumann.

Di fatto, nel 1856, dopo la tragica morte dell’amatissimo Robert, Clara abbandona del tutto la composizione. Da questo momento si dedica al pianoforte, sua grande passione fin dalla prima infanzia, anzi, sua vera e propria missione. Non a caso è stata una delle più grandi pianiste del suo tempo, in una posizione stilistica e ideologica contrapposta a Liszt. Il pubblico la acclamava per le sue rigorose interpretazioni dei classici, da Bach a Mozart e a Beethoven. Ma il suo ruolo è soprattutto quello di appassionata divulgatrice e ambasciatrice in tutta Europa della musica del marito.

Accanto alla dimensione artistica di Clara, non bisogna ignorare quella biografica. Per questa, infatti, è nota ai non musicisti, grazie anche a vari film ispirati alla sua vita. Una vita dominata dal romanzo d’amore contrastato e finalmente coronato dal matrimonio con Schumann. E in seguito dal rapporto, forse d’amore, certamente di amicizia e di comune militanza artistica, con Johannes Brahms.

Nella foto: Andreas Staub, Clara Wieck, Lithographie, 1839

a cura di Francesco Dilaghi,

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Puntate

Gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza di Clara sono dominati dalla presenza del severo padre e insegnante, Friedrich Wieck. Sono anche gli anni degli esordi nella doppia veste di pianista e compositrice, delle prime affermazioni internazionali come enfant prodige, coronando così le aspettative del padre.


All’età di nove anni Clara fa la conoscenza con la persona che avrebbe riempito tutta la sua vita: entra infatti alla scuola di Friedrick Wieck un giovane aspirante pianista, ma anche compositore pieno di estro e di fantasia: Robert Schumann. Intanto la giovanissima pianista continua la sua brillante attività di concertista.


Clara continua sotto la guida attenta e inflessibile del padre i suoi studi e si intensificano le sue affermazioni in Germania e in Francia come pianista. Intanto l’amicizia e l’ammirazione nei confronti di Schumann non tarda a diventare amore: un amore accanitamente quanto vanamente contrastato dal padre, ma coronato infine dal matrimonio, nel 1840.


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