Il maestro già martellava il pianoforte – Vita e musica di Giacomo Puccini ricorda il grande compositore nel centenario dalla scomparsa. Un omaggio doveroso non solo a un compositore di grande importanza, perché è l’anello di collegamento fra la tradizione operistica italiana e la modernità, ma anche a un esponente della nostra terra. Puccini a dire il vero non avrebbe bisogno di festeggiamenti particolari, perché si difende benissimo da solo sulle tavole dei palcoscenici di tutto il mondo: né ha bisogno di particolari riscoperte perché non è mai uscito dall’affetto del pubblico che è il motivo primo del suo successo. Pubblico che spesso ha preceduto i critici e i cosiddetti “competenti” nel comprendere e sostenere Puccini.
La maniera migliore di parlarne è quindi in tutta semplicità, cercando di eliminare le sovrastrutture che gli sono state applicate, anzi cercando di imparare a parlare come lui e descriverlo con le parole del suo stesso linguaggio. Ripercorreremo quindi la sua vita e le sue opere, dai primissimi pezzi per organo scritti nell’adolescenza a Turandot, ma cercheremo anche di entrare nel suo momento più segreto, quello della creazione musicale.
Il titolo riprende una frase del suo librettista e biografo Giuseppe Adami, che ricorda come il nucleo primo del suo metodo di composizione fossero le lunghe nottate in solitudine ad improvvisare – o, come diceva Puccini, a preludare – sul suo pianoforte. Ci trasferiremo quindi idealmente al pianoforte di Puccini, come fossimo nel suo salotto e studio.
Con Puccini c’è un paradosso, che mentre la sua vita è documentata con molta precisione, e su certe parti della sua attività creativa come per esempio la sceneggiatura dei libretti sappiamo molte cose, in qualche maniera ci rimane elusiva proprio la sua creatività musicale. E forse la maniera più autentica dalla quale guardare Puccini è proprio tramite la sua musica, usandola alla rovescia come una lente di ingrandimento sul suo autore.
01/04/2024
Questa prima puntata è dedicata al doppio periodo di studi di Giacomo Puccini. A Lucca viene avviato alla pratica della musica in chiesa, seguendo la tradizione dei suoi antenati, tutti maestri di cappella – la loro sequenza in famiglia si chiamava: la serie. Ma Giacomo sente la vocazione della lirica e si trasferisce a studiare, sia pure fra gravi difficoltà economiche, al Conservatorio di Milano, città al centro della vita musicale italiana.
08/04/2024
Puccini inizia la sua carriera con due opere, Les Willis che poi diventerà Le Villi e in seguito Edgar. Ma entrano nella sua vita due personaggi di grande importanza: Giulio Ricordi, che sarà il suo editore ma anche un consigliere, un agente e un secondo padre, ed Elvira Bonturi, una donna sposata che lascia il marito per seguirlo nella vita difficile del compositore principiante.
15/04/2024
Nel 1893, quindi a ben 34 anni, Puccini giunge finalmente al successo con Manon Lescaut; apparentemente Giulio Ricordi ha trovato il successore di Verdi, cioè colui che potrà garantire con i suoi successi l’attività della casa. Ma già da 1891 Puccini ha trovato nell’improbabile microcosmo di Torre del Lago il luogo dove trovare rifugio e ispirazione.