Una riflessione il più possibile completa sul compositore, sul tempo in cui visse, sugli incontri e la vita culturale del suo tempo. Sulle tracce dell’analisi di Giacomo de Benedetti su Giovanni Pascoli, Luca Berni e Loriano Gonfiantini individuano segrete affinità tra il poeta e il musicista. Così Giacomo Puccini si rivela affine a Pascoli nell’irrequieto ricercarsi. E nel bisogno di ritornare sui suoi passi alla ricerca di una sicurezza che esiste solo nei risultati della sua opera. Da questa irrequietezza nasce quindi la spinta verso il nuovo, l’inesplorato. Il tempo di Puccini è infatti un tempo in cui avvenimenti artistici e culturali causano la dissoluzione di valori tradizionali. E ci accorgiamo che le ricerche avviate allora determinano conseguenze avvertibili ancora oggi.
Un’indagine lontana dunque dal privato e dallo scandalistico, sotto la guida di studiosi di sicura competenza. A cominciare quindi da Mosco Carner, padre della rinascita dell’interesse per Puccini. Così arriviamo ai più recenti biografi come Michele Girardi e Julian Budden. Senza dimenticare Dieter Schikling, autore del catalogo definitivo delle musiche del compositore. E le personalissime analisi di Fedele D’Amico. Infine, tra riferimenti all’epistolario e alle testimonianze di chi ha conosciuto personalmente Puccini, è soprattutto la sua musica a parlare.
01/09/2008
01/09/2008
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