26/07 - 15.40
Zubin Mehta dirige tre pagine di Wolfgang Amadeus Mozart con i Münchner Philharmoniker passando dal repertorio profano a quello sacro. Il direttore indiano esegue in apertura la Serenata in si bemolle maggiore K 361 “Gran Partita”. Nel catalogo mozartiano questa serenata occupa una posizione di rilievo per l’imponente struttura formale, articolata in sette movimenti. Ma altrettanto rilevanti sono l’inventiva melodica e armonica nonché l’originalità dell’organico strumentale. Alla consueta formazione di due oboi, due clarinetti, due fagotti e due corni, Mozart aggiunse, infatti, altri due corni, un contrabbasso e, per la prima volta, due corni di bassetto.
Ci inoltriamo poi nella produzione sacra del salisburghese con il Requiem K 626, per cui si aggiungono il Coro Filarmonico di Monaco e i solisti Mojca Erdmann (soprano), Okka von der Damerau (mezzosoprano), Michael Schade (tenore) e Christof Fischesser (basso). Rimaniamo in ambito sacro con l’Ave verum corpus K 618, breve mottetto per coro e strumenti scritto nel 1791 per Anton Stoll, direttore del coro di Baden. Insieme al Requiem, l’Ave Verum è una delle pochissime composizioni di musica sacra scritte da Mozart negli ultimi anni di vita.