Youri Egorov, pianista sovietico naturalizzato olandese, morto nel 1988 a soli trentaquattro anni, suona quattro pagine di Schumann.
In apertura ascoltiamo Carnaval, op. 9 del 1833. Sulla sua genesi l’autore racconta: “Una delle mie conoscenze musicali è originaria di una piccola città chiamata Asch e siccome le quattro lettere che formano questo nome si trovano anche nel mio, mi è venuta l’idea di usare il loro significato musicale come punto di partenza di una serie di brevi pezzi, come Bach aveva fatto rispetto al suo patronimico. Sollecitata la fantasia da questa trovata, un brano succedeva all’altro senza che me ne accorgessi. E siccome tutto questo succedeva durante il Carnevale del 1835, finita la composizione, aggiunsi i titoli dei singoli pezzi e la chiamai Carnaval”.
A seguire la Toccata, op. 7 scritta nel 1829 col titolo Étude phantastique e poi rivista tra il 1830 e il 1832. L’antica forma italiana viene elaborata in maniera del tutto personale, imbrigliando la fantasia nel gioco contrappuntistico.
È poi la volta di Arabeske, op. 18, pagina composta all’inizio del 1839 e definita dall’autore “debole e per signore”. Si tratta di una delle rare concessioni di Schumann a regole prestabilite: la forma è quella di un rondò.
In chiusura troviamo Kreisleriana, op. 16. “Di tutte le composizioni degli anni attorno al 1838, Kreisleriana mi è la più cara”, scriveva l’autore specificando che “il titolo non può esser compreso che dai tedeschi. Kreisler è un personaggio creato da E.T.A. Hoffmann, è un maestro di cappella strano, esaltato, spirituale.” Schumann si identificò con questo personaggio fantastico e demoniaco al punto che Kreisleriana può essere letta come un autoritratto musicale.