19/07 - 21.11
Tre grandi pianisti per tre Sonate di Alexander Skrjabin: si tratta di Sergio Fiorentino, Vladimir Sofronitzky e Sviatoslav Richter.
Il primo – Sergio Fiorentino – esegue la Sonata n. 1 in fa minore op. 6 del compositore russo. I tempi sono: Allegro con fuoco – Senza indicazione di tempo – Presto – Funebre. L’esecuzione è stata registrata dal vivo a Berlino nel 1995. È questa la prima delle dieci Sonate che Skrjabin, pianista di formazione e concertista di carriera, dedicò al suo strumento. Insieme tratteggiano l’evoluzione dal linguaggio tardoromantico alla sperimentazione novecentesca.
Vladimir Sofronitzky esegue poi la Sonata n. 5 in fa diesis minore op. 53 in un unico tempo: Allegro, presto con allegrezza, meno vivo, prestissimo. Scritta nel 1908, questa sonata è considerata quella che definisce più compiutamente il mondo del compositore, in bilico tra estasi e furori. Non a caso Scriabin vi appose questa epigrafe: “Je vous appelle à la vie, o forces mysterieuses! Noyées dans les obscures profondeurs de l’esprit créateur, craintives ebauches de vie, à vous j’apporte l’audace”.
Infine Sviatoslav Richter esegue la Sonata n. 9 op. 68 Messa nera in un unico tempo: Moderato, quasi andante. Allegro molto. Anche in questo caso si tratta di una registrazione storica dal vivo realizzata a Brooklyn nel 1965. Scritta nel 1913, è scandita da una ritmica serrata in cui brevi frammenti melodici appaiono e scompaiono per poi ritornare. Nessuna elaborazione tematica in questa sorta di danza delirante in cui l’uso dello staccato sottolinea la disintegrazione dei temi.