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Sviatoslav Richter suona il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Béla Bartók con l’Orchestra Sinfonica dell’Unione Sovietica diretta da Evgheny Svetlanov. Sviatoslav Richter affronta la scrittura pianistica del grande autore ungherese con la coscienza che Béla Bartók è stato non solo un compositore ma anche un pianista straordinario. Composto tra il 1930 e il 1931, il Concerto n. 2 fu eseguito per la prima volta il 23 gennaio 1933 sotto la bacchetta di Hans Rosbaud con l’autore al pianoforte.
“Opera della piena maturità artistica” – come ricorda Sergio Sablich – “questo concerto indica un notevole mutamento di rotta rispetto al radicalismo fortemente innovativo del lavoro precedente. Vi permangono alcuni tratti specifici, individuabili nel serrato impulso ritmico che lo percorre da un capo all’altro, nella sicura e audace scrittura polifonica e orchestrale, nella sensibilità timbrica di un pianismo ricco e fantasioso. Ma il gesto espressivo si fa più composto ed essenziale, traendo un ordine unitario dall’equilibrio e dalla spiccata personalità espressiva degli elementi tematici”.