08/07 - 22.01
Mstislav Rostropovich e Sviatoslav Richter suonano insieme pagine di Ludwig van Beethoven, di Johannes Brahms e di Sergej Prokof’ev.
I due grandi solisti eseguono in apertura due Sonate di Beethoven.
La prima è la Sonata per violoncello e pianoforte in la maggiore, op. 69. Scritta tra il 1807 e il 1808, al tramonto del periodo “eroico” del genio di Bonn, questa Sonata è unanimemente apprezzata dalla critica per il perfetto equilibrio tra i piani sonori ed espressivi dei due strumenti.
La seconda è la Sonata per violoncello e pianoforte in do maggiore, op. 102 n. 1. Scritta nel 1815, anno del Congresso di Vienna, questa Sonata segna l’inizio de cosiddetto “terzo stile” di Beethoven. L’introduzione del principio barocco della polifonia permea tutta la partitura, che si conclude con un fugato a quattro parti.
A seguire la Sonata per violoncello e pianoforte in mi minore n. 1 op. 38 di Brahms. Composta tra il 1862 e il 1865, questa Sonata è dedicata all’insegnante di canto e violoncellista dilettante Josef Gänsbacher. L’opera riflette la ricerca intrapresa da Brahms in quel periodo di un proprio tono cameristico. Un tono incentrato sul registro medio-grave che trova nella combinazione di violoncello e pianoforte uno strumento espressivo quasi ideale.
Infine ascoltiamo Mstislav Rostropovich e Sviatoslav Richter nella Sonata per violoncello e pianoforte in do maggiore, op. 119 scritta da Sergej Prokof’ev nel 1949. Negli ultimi anni di vita il compositore russo intensificò la sua finora esigua produzione per violoncello proprio in seguito all’incontro con Rostropovich. Composta per il giovane violoncellista, la Sonata fu eseguita a Mosca dall’autore al pianoforte con il dedicatario