26/06 - 16.51
Oggi pomeriggio proviamo a tracciare un ritratto di Goffredo Petrassi, nato nel 1904 e morto nel 2003, attraverso due sue pagine sinfoniche. A eseguirle è l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Arturo Tamayo.
Partiamo dalla Suite sinfonica tratta dal balletto La Follia di Orlando, scritto tra il 1942 e il 1945. Articolato in tre quadri con recitativo di baritono su versi di Ludovico Ariosto, il balletto andò in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 12 aprile 1947 con le coreografie di Milloss e le scene di Felice Casorati. Si tratta di un’opera in cui eleganza e creatività si intrecciano in un tessuto contrappuntistico gestito con maestria.
A seguire la Partita per orchestra scritta nel 1932, anno in cui Petrassi conseguì il diploma di composizione. La partitura è dedicata ad Alessandro Bustini, docente di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Alla prima esecuzione, il 2 aprile 1933 all’Augusteo, la Partita riscosse un successo immediato. La scelta di questo formato rivela, secondo Giacomo Manzoni, un “allacciamento diretto e intenzionale all’antica musica strumentale italiana (tipica della seconda metà del ’600) nell’aspirazione a rinnovare e ridar significato moderno a una forma classica prediletta dagli antichi maestri”. La Partita si articola in tre movimenti dedicati ad altrettante antiche forme di danza. Il primo movimento alla gagliarda, il secondo alla ciaccona e il terzo alla giga.