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Il ritratto d’autore che vi proponiamo oggi è dedicato a Bernardo Pasquini, compositore, clavicembalista e organista vissuto tra il 1637 e il 1710. A metà degli anni Cinquanta si stabilisce a Roma, dove diventa uno dei musicisti più in vista della città. Oltre che come strumentista si afferma in breve tempo anche come didatta, con allievi che arrivano anche dall’estero per studiare con lui. Come compositore abbraccia quasi tutti i generi di musica dell’epoca: dall’opera all’oratorio, dalla cantata alla musica per tastiera. Di questo mondo così articolato vi diamo un assaggio attraverso sei ascolti.
Cominciamo con la Sonata Decima per due organi in mi minore eseguita da Istvan Ella e Janos Sebestyen. Proseguiamo quindi con la Sinfonia a quattro: Adagio – Vivace nell’interpretazione dell’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone. A seguire ecco Hor ch’il ciel fra densi horrori, cantata per soprano, basso, violini e basso continuo. Cantano il soprano Sharon Rostorf-Zamir e il basso Furio Zanasi accompagnati dalla Capella Tiberina diretta da Giovanni Caruso. È poi la volta della Toccata ottava e della Canzona francese in f fa ut eseguite entrambe da Enrico Viccardi all’organo. Chiudiamo con la Toccata con lo scherzo del cucco affidata al clavicembalista Luca Guglielmi.