Rafael Kubelik dirige Janáček

26/06 - 21.38

Rafael Kubelik dirige due pagine di Leos Janáček – la Missa Glagolitica e il Diario di uno scomparso – in registrazioni del 1963 e del 1964.

Scritta nel 1926, la Missa Glagolitica si articola in otto sezioni, di cui tre orchestrali e cinque corrispondenti alle parti tradizionali della messa:
Úvod (Preludio)
Gospodi pomiluj (Kyrie)
Slava (Gloria)
Věruju (Credo) – Raspět že zany (Cruzifixus) – I voskrse (Et resurrexit) – Amin (Amen)
Svet (Sanctus) – Blagosloven (Benedictus) – Osanna vo výšnich (Hosanna)
Agneče božij (Agnus dei)
Varhany solo (organo solo)
Intrada (Uscita).
La scrittura glagolitica è quella di un’antica lingua slava. Etimologicamente alfabeto “glagolitico” significa alfabeto “del Verbo”. Ascoltiamo la Messa nell’esecuzione del Coro e dell’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese con le voci soliste del soprano Evelyn Lear, del contralto Hilde Rössel-Majdan, del tenore Ernst Haefliger e del basso Franz Crass.

A seguire Il diario di uno scomparso, ciclo di 22 poemi per tenore, contralto, tre voci femminili e pianoforte scritto tra il 1917 e il 1919. I testi sono tratti da un ciclo anonimo di poesie in dialetto valacco intitolato Dalla penna di un autodidatta. Attribuite a un semplice contadino moravo di nome Jan, le poesie narrano di come il giovane, sedotto da una zingara, fugga con lei. Su quei versi, che ascoltiamo nella traduzione tedesca di Max Brod, Janáček elabora un ciclo liederistico qui interpretato dal soprano Kay Griffel, dal tenore Ernst Haefliger  e da un Coro femminile con Rafael Kubelik al pianoforte.

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