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Si intitola una Gli anni di Dresda la quinta puntata del ciclo dedicato a Sergej Rachmaninov nel 150esimo anniversario della nascita. Curato da Francesco Dilaghi, Acciaio nelle mani, oro nel cuore, ripercorre tutta la parabola artistica di Rachmaninov, a partire dagli anni giovanili. Conclusa l’esperienza di direttore dell’orchestra e della programmazione del Bolshoi, Rachmaninov sente il bisogno di sottrarsi agli impegni ai quali sempre più spesso è chiamato in patria. Si stabilisce perciò a Dresda, centro di prestigiosa vita musicale, con il duplice scopo di avere più tempo per la composizione e maggiore facilità di spostamenti in Europa per la sua carriera di pianista. Nascono in questo periodo due grandi lavori sinfonici. Il pieno successo della Seconda Sinfonia lo riscatta dal bruciante scacco della precedente. C’è poi l’Isola dei morti, ispirato al celebre quadro di Boecklin. Infine il Terzo Concerto per pianoforte, che resta una delle sue composizioni più amate ed eseguite.