Rendiamo omaggio all’arte di Joan Sutherland, grande soprano australiano nata nel 1926 e morta nel 2010. Con più di quarant’anni di carriera, Joan Sutherland ha contribuito in maniera determinante al recupero della tecnica e della prassi esecutiva belcantistica. Dotata di una voce straordinaria da tutti i punti di vista (timbro, estensione e volume), è stata tra le principali protagoniste del teatro d’opera nel secolo scorso.

La ascoltiamo – accompagnata da diverse orchestre sempre dirette dal marito Richard Bonynge – in quattro brani che mettono in luce la sua intelligenza interpretativa e il suo virtuosismo vocale.

Il primo è Santo di patria – Allor che i forti corrono da Attila di Giuseppe Verdi con la London Symphony Orchestra. Passiamo poi al Duetto dei fiori da Lakmé di Léo Délibes, cantato con Jane Barbié e l’Orchestra Nazionale dell’Opéra di Montecarlo. È poi la volta dell’Aria di Olympia da I racconti di Hoffmann di Jacques Offenbach con l’Orchestra della Suisse Romande. Il gran finale è affidato all’Aria della Regina della notte dal primo atto de Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart con la New Symphony Orchestra di Londra.