02/08 - 12.40
Rendiamo omaggio a Sergei Rachmaninov con due pagine orchestrali nell’esecuzione della Royal Philharmonic diretta da Jascha Horenstein.
In apertura troviamo uno dei concerti più noti del compositore russo: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in do minore, op. 18. Scritto nel 1901, è dedicato allo psichiatra Nikolaij Dahl. La struttura è quella classica in tre movimenti: Moderato – Adagio sostenuto – Allegro scherzando. Si tratta di una delle pagine più eseguite dai pianisti per la scrittura virtuosistica. Il pianoforte ha un ruolo preminente rispetto all’orchestra, che accompagna e si contrappone allo strumento solista in un raffinato sviluppo. In questa edizione al pianoforte c’è Earl Wild.
A seguire il poema sinfonico L’isola dei morti op. 29 con Fritz Reiner sul podio della Chicago Symphony Orchestra. In questo caso l’ispirazione è legata al celebre dipinto di Arnold Böcklin. Rachmaninov scrive nel 1808 evocando il tema centrale del quadro – il contrasto tra la vita e la morte – anche attraverso il motivo del Dies Irae gregoriano che aveva già usato nella Sinfonia n. 1 in re minore op. 13 (1895) e che userà nelle Danze sinfoniche op. 45 (1940).