18/05 - 20.30
Stasera rendiamo omaggio a Clifford Curzon, grande pianista britannico morto nel 1982, che ascolteremo in brani di Brahms, Grieg, Schubert e Frank.
In apertura troviamo il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in re minore, op. 15 di Johannes Brahms nell’esecuzione della Concertgebouw Orchestra diretta da Eduard van Beinum. Tra il 1852 e il 1853 il compositore tedesco comincia a lavorare a una sinfonia. Nel 1854 il progetto si trasforma in una sonata per due pianoforti, poi torna alla sinfonia per rivolgersi infine al concerto. Nello stesso anni Brahms scriveva a Clara Schumann: “Ho trasformato la mia Sinfonia abortita in un Concerto per pianoforte”. Ripensamenti e riscritture si susseguono fino al 1859, quando il Concerto viene eseguito per la prima volta.
A seguire il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore, op. 16 di Edvard Grieg con la London Symphony Orchestra diretta da Anatole Fistoulari. Composto nel 1868 durante una vacanza a Sölleröd, un villaggio a nord di Copenhagen, il concerto fu eseguito per la prima volta il 3 aprile 1869. Al pianoforte c’era Edmund Neupert, a cui la partitura è dedicata.
È poi la volta della Sonata in si bemolle maggiore op. Post. D 960 di Franz Schubert. L’ultima delle tre sonate per pianoforte scritte da Schubert poco prima di morire si sviluppa in quattro movimenti privilegiando il registro medio-grave della tastiera. Il tono intimo la rende una sorta di testamento spirituale.
In chiusura il Quintetto con pianoforte in fa minore di César Frank con il Quartetto Filarmonico di Vienna. Scritto tra il 1878 e il 1879, il Quintetto è una delle opere più importanti nella produzione cameristica del compositore belga. Vi si ritrovano in straordinario equilibrio alcuni caratteri tipici di questo autore. Tra questi la struttura ciclica della partitura, in cui il materiale tematico viene elaborato nei primi tre movimenti e citato nell’ultimo. Ma anche l’utilizzo di una cellula melodica che unisce tutti i movimenti.