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Il tenore svedese Nicolai Gedda, morto nel 2017 a novantun anni, canta pagine di Francis Poulenc accompagnato al pianoforte da Dalton Baldwin.
Il compositore francese ha avuto rapporti di profonda amicizia e collaborazione con alcuni poeti, in particolare con Guillaume Apollinaire e Paul Eluard. È celebre la frase del 1945: “Si l’on mettait sur ma tombe: Ci-gît Francis Poulenc, le musicien d’Apollinaire et d’Eluard, il me semble que ce serait mon plus beau titre de gloire”. I frutti di queste collaborazioni sono melodie vocali da camera, che costituiscono non solo il capitolo più ampio nel catalogo di Poulenc ma anche una delle testimonianze più alte della sua arte compositiva. Le si potrebbe definire lo specchio fedele della sua personalità multiforme. Così le mélodies presentano una pirotecnica varietà stilistica che non impedisce il riconoscimento, in ogni frammento, della cifra stilistica del suo autore.
Apriamo la nostra antologia con Due Poesie di Guillaume Apollinaire. A seguire le Otto Chansons Polonaises per poi approdare a Tel jour telle nuit, ciclo di poesie di Paul Eluard. È poi la volta di A sa guitare, poesia di Pierre de Ronsard prima di tornare ad Apollinaire per concludere con Bleuet.