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Marcelle Meyer suona due sonate di Mozart. Si tratta della Sonata per pianoforte n. 8 in la minore K. 310 e della Sonata per pianoforte n. 18 in fa maggiore K. 533/494.
La Sonata per pianoforte n. 8 in la minore K. 310, scritta a Parigi nel 1778, è uno degli esempi più rappresentativi di come la scrittura di Mozart cerchi di sfruttare le potenzialità del nuovo pianoforte. La tonalità in minore è funzionale alla ricerca di un pathos che rimanda al clima culturale dello Sturm und Drang.
La Sonata per pianoforte n. 18 in fa maggiore K. 533/494 si articola nei tempi Allegro – Andante – Rondò. Andante. Scritta dieci anni dopo a Vienna, la sonata rivela l’interesse di Mozart per il contrappunto sotto la superficie di un intrattenimento sofisticato.
La pianista francese, nata nel 1897 e morta nel 1958 si è dedicata soprattutto alla musica a lei contemporanea. Prima al fianco di Claude Debussy, di cui interpreta per la prima volta i Preludes, dopo la prematura scomparsa del compositore stringe amicizia con il Gruppo dei sei. In particolare si lega artisticamente a Francis Poulenc, di cui esegue la première della Sonata per pianoforte a quattro mani. Trasferitasi a Roma alla fine degli anni ’20 collabora con diversi compositori italiani, tra i quali Luigi Dallapiccola, Goffredo Petrassi e Alfredo Casella.
Ma la sua attenzione va anche al passato, alla scoperta di un repertorio barocco allora assai poco frequentato, passando da François Couperin a Jean-Philippe Rameau, da Domenico Scarlatti a Johann Sebastian Bach, per arrivare fino a Mozart e Schubert.