29/05 - 12.40
Tra i maestri della tastiera un posto di rilievo lo ricopre Rudolf Serkin, nato nel 1903 a Cheb, in Boemia, da una famiglia ebrea di origine russa. Stabilitosi a Vienna a nove anni, è stato un enfant prodige, debuttando con l’Orchestra filarmonica di Vienna nel 1915. Studiò pianoforte con Richard Robert e composizione con Joseph Marx e Arnold Schönberg. Per questo Serkin può essere definito austriaco pur essendo ebreo-russo e avendo passato gran parte della vita in giro per il mondo. Naturalizzato statunitense, è morto a Guildford, in Vermont, nel 1991. La sua formazione e la sua cultura, permeate dalla tradizione viennese, l’hanno portato a uno studio particolareggiato delle partiture, restituite con stile asciutto, tutto volto alla comprensione degli autori, schivo da ogni protagonismo esecutivo.
Lo ascoltiamo in due due Concerti per pianoforte e orchestra che hanno scandito l’Ottocento. Si tratta del Concerto n. 1 in sol minore per pianoforte e orchestra op. 25 di Felix Mendelssohn-Bartholdy nell’esecuzione della Columbia Symphony Orchestra diretta da Eugene Ormandy. A seguire il Concerto in re minore op. 15 per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms nell’esecuzione della Cleveland Orchestra diretta da Georg Szell.