L’orchestra di Olivier Messiaen

21/10 - 17.01

Oggi pomeriggio vi proponiamo due pagine di Olivier Messiaen che mettono in luce la sua capacità di sfruttare tutte le potenzialità dell’orchestra.

In apertura ascoltiamo Chronochromie per grande orchestra, scritta tra il 1959 e il 1960, nell’esecuzione dell’Orchestra di Cleveland diretta da Pierre Boulez. Raffinatezza e ricchezza timbrica dominano una partitura che, come scrive lo stesse Messiaen, “utilizza canti di uccelli di Francia, Svezia, Giappone e Messico. I nomi degli uccelli sono scritti sulla partitura al momento preciso nel quale essi entrano nella scena musicale. E’ anche indicato il loro paese d’origine. Gli uccelli che non hanno il nome del paese cui appartengono sono uccelli francesi. Si trova anche nel materiale sonoro il rumore di torrenti di montagna, da me notato nelle Alpi francesi. Le mescolanze di suoni e timbri assai complessi sono al servizio delle «durate» e devono essere sottolineate da colorature. Il colore serve ad esprimere il trascorrere del tempo. Di qui il titolo: Chronochromie (dal greco khronos = tempo e khroma = colore), cioè colore del tempo.

Gli uccelli sono protagonisti anche di Oiseaux exotiques, per pianoforte e piccola orchestra, partitura composta nel 1956 su commissione di Pierre Boulez, qui sul podio dell’Orchestra della Radio Bavarese con Yvonne Loriod al pianoforte. E proprio intorno al pianoforte ruotano gli altri strumenti che evocano, senza mai imitarli, i versi di quarantasette specie di uccelli indiani, cinesi, malesi e americani.

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