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Libor Pešek, direttore d’orchestra ceco nato nel 1933 e venuto a mancare nel 2022 dirige tre pagine orchestrali di Benjamin Britten. In tutte e tre Pešek è sul podio della Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, di cui fui direttore musicale dal 1987 al 1998, e che ne rimase direttore onorario fino alla morte.
In apertura ascoltiamo la Sinfonia da Requiem op. 20, vertice della produzione giovanile di Britten. Dedicata alla memoria dei suoi genitori, la partitura è legata anche allo scoppio della seconda guerra mondiale. Come Britten stesso dichiarò in un’intervista rilasciata mentre la stava componendo: “Quello che sto facendo è contro la guerra quanto più mi è possibile… Non credo che si possano esprimere in musica teorie sociali o politiche o economiche ma, unendo una nuova musica a frasi ben note, penso sia possibile esprimere certe idee… Tutto quello di cui sono sicuro sono le mie convinzioni contro la guerra mentre sto scrivendo questa musica”.
A seguire i Quattro Interludi marini e la Passacaglia che Britten trasse dalla sua opera Peter Grimes. Due pagine orchestrali che testimoniano il legame tre il compositore inglese e il mare, che compare sia in questa sua prima opera che nell’ultima, Morte a Venezia. In entrambi i casi il mare è l’orizzonte in cui si consumano due dolorose storie d’amore.
In chiusura le Variazioni e fuga su un tema di Purcell op. 34. conosciute come The Young Person’s Guide to the Orchestra. Dedicata “con affetto ai bambini di John e Jean Maud: Humphrey, Pamela, Caroline e Virginia, per la loro formazione e il loro divertimento”, questa pagina nasce come colonna sonora di un documentario di Eric Crozier sugli strumenti dell’orchestra. Non a caso accanto alla versione strumentale ne esiste una con un testo, scritto dallo stesso Crozier, di introduzione alle sezioni e agli strumenti.