10/02 - 10.40
Leonard Bernstein dirige due settime sinfonie: quella scritta da Jean Sibelius nel 1924 e quella scritta da Dimitri Sostakovic nel 1941.
La Sinfonia n. 7 in do maggiore op. 105 è l’ultima sinfonia del compositore finlandese. Nei trent’anni successivi scrive solo un altro pezzo per orchestra, il poema sinfonico Tapiola, qualche brano da camera e per pianoforte solo. La partitura è concentrata in un unico movimento e in una stessa unità tonale (tutti i passaggi chiave sono in do maggiore o in do minore). La ascoltiamo nell’esecuzione dei Wiener Philharmoniker.
L‘idea della resistenza all’aggressione pervade la Sinfonia n. 7 op. 60 “di Leningrado” determinandone non solo lo svolgimento della forma e il tono musicale ma anche le vaste dimensioni dell’organico. È questa la sinfonia più monumentale e popolare di Sostakovic, animata da un respiro epico legato a un preciso contesto storico. Un contesto imprescindibile per comprendere lo sviluppo su larghe stesure, il linguaggio d’immediata comunicativa e l’eloquenza sinfonica della partitura. Dedicata alla città di Leningrado, la sinfonia si articola in quattro movimenti: Allegretto – Moderato (poco allegretto) – Adagio – Allegro non troppo. La ascoltiamo nell’esecuzione della Chicago Symphony Orchestra in una registrazione dal vivo del 1988.