Le Sonate di Claude Debussy

13/02 - 13.45

Ascoltiamo due sonate di Claude Debussy. In apertura la Sonata per violoncello e pianoforte e a seguire la Sonata per violino e pianoforte in sol maggiore.

Nel 1915 Debussy decise di comporre sei Sonate per vari strumenti. In realtà ne compose solo tre: quella per violoncello e pianoforte è la prima della serie. Scritta di getto senza apparente sforzo creativo, a differenza della Sonata per violino e pianoforte che gli costerà fatica, è immersa in un’atmosfera lunare. Non a caso Debussy pensò di chiamarla Pierrot faché avec la lune, titolo poi scartato. Rimane sulla partitura l’indicazione: “Que le pianiste n’oublie jamais qu’il ne faut pas lutter contro le violoncelle, mais l’accompagner”. La ascoltiamo con Mstislav Rostropovich al violoncello e Benjamin Britten al pianoforte.

Scritta tra il 1915 e il 1917, la Sonata per violino e pianoforte in sol maggiore è l’ultima opera di Debussy. Queste le parole con cui la presentò: “Diffidate delle opere che sembra siano state composte sotto un cielo azzurro e sereno, perché spesso accade, invece, che esse siano rimaste a lungo stagnanti nelle tenebre di un cervello lugubre e malinconico. Così il finale di questa Sonata procede in modo curioso e termina giocando su un semplice tema che torna su sé stesso, come il serpente che si morde la coda. La eseguono Christian Ferras al violino e Pierre Barbizet al pianoforte.

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