La voce di Elisabeth Cooymans è al centro di quest’ascolto pomeridiano. Il contralto olandese è nata nel 1920 e morta nel 2018. Il suo repertorio privilegiava pagine di autori dell’Ottocento e del Novecento.

Al 19esimo secolo appartiene Johannes Brahms, che nel 1869 scrive la Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53. Il compositore abbandona qui la musica pura per scegliere tre strofe dal Viaggio invernale nello Harz di Goethe. Vi troviamo la misantropia di un individuo che trae odio dall’amore, nonché l’esortazione a un “Padre d’amore” perché sappia illuminare il cuore dell’uomo. Illuminazione che, sembra suggerire Brahms, può arrivare solo dalla musica. Ascoltiamo la Rapsodia nell’esecuzione del Coro virile e dell’Orchestra della Radio Olandese diretti da Kenneth Montgomery in una registrazione dal vivo del 1979.

Al 20esimo secolo appartiene invece Hans Werner Henze, che compose Cinque Canzoni napoletane nel 1956 su commissione dell’emittente radiofonica Hessischer Rundfunk.  Scritte su testi di anonimi del Seicento, sono dedicate alla scrittrice Ingeborg Bachmann. Le canzoni si intitolano: Aggio saputo, A l’aqua, Amai ‘na nenna, Amai ‘nu ninno e Arbero piccerillo. Insieme ad altre composizioni di questo primo periodo italiano, testimoniano l’allontanamento dalle avanguardie e l’avvicinamento a un linguaggio più marcatamente neoclassico. L’amore per la melodia e la musicalità tipicamente mediterrane della Campania si insinuano nello stile di Henze, caricandolo di sensualità. Le ascoltiamo nell’esecuzione dell’Orchestra da camera della Radio Olandese diretta da Rudolf Krol in una registrazione dal vivo del 1976.