30/12 - 13.09
A proposito della Sonata per violino e violoncello scritta tra il 1920 e il 1922, Maurice Ravel ha dichiarato: “Credo che questa Sonata segni un punto di svolta nell’evoluzione della mia carriera. La scarnificazione è spinta qui all’estremo. Rinuncia alla fascinazione armonica; reazione per contro sempre più marcata nel segno della melodia”. La scrittura estrema, che ha fatto parlare il filosofo Vladimir Jankélévitch di atonalità, prese in contropiede sia il pubblico sia la critica. Di fatto questa pagina – articolata in quattro movimenti: Allegro – Molto vivo – Lento – Vivo, con slancio – rimane un unicum nella produzione raveliana. La ascoltiamo nell’esecuzione di Yehudi Menuhin al violino e di Maurice Gendron al violoncello in una registrazione dal vivo effettuata a Parigi il 31 marzo 1971.