02/12 - 17.50
Oggi pomeriggio dedichiamo un ritratto a Valentin Silvestrov, classe 1937, considerato il maggior compositore ucraino vivente. Silvestrov teorizza una musica della vulnerabilità, di cui indica l’esempio più alto nel canto gregoriano. “Perché il canto cristiano antico – ha dichiarato il musicista – è come la fiamma di una candela che ondeggia, che oscilla ad ogni alito di vento. E che rischia in ogni istante di spegnersi. Così mette in luce tutta la sua fragilità, la sua debolezza, la sua vulnerabilità. Esattamente come l’essere umano. Noi pensiamo che l’identità di una persona sia data dalla sua stabilità, dalla sua forza, e invece noi siamo l’esito della nostra insicurezza, della nostra gracilità”. Lo testimoniano i Quattro canti per coro, il Dittico per coro e il Trittico per coro che ascoltiamo nell’esecuzione del Kyiv Chamber Choir diretto da Mykola Hobdych.