17/05 - 15.40
Nel primo pomeriggio vi proponiamo un excursus nella musica di György Ligeti, compositore ungherese naturalizzato austriaco. Nato nel 1923 e venuto a mancare nel 2006, Ligeti è stato un innovatore di primo piano sulla scena musicale del Novecento. Non a caso apriamo la nostra antologia con Atmosphères, che ascoltiamo nella versione per grande orchestra senza percussioni. Questa pagina del 1961 contiene infatti molte delle innovazioni che Ligeti avrebbe esplorato nel corso degli anni ‘60. Il musicista coniò il termine “micropolifonia” per la tecnica di composizione usata in Atmosphères e in altri suoi lavori. Secondo la sua definizione, la micropolifonia permetterebbe di incorporare “la complessa polifonia di ciascuna parte in un flusso armonico-musicale nel quale le armonie non cambiano improvvisamente, ma si fondono l’una nell’altra; una combinazione distinguibile di intervalli sfuma gradualmente, e da questa nebulosità si scopre che una nuova combinazione di intervalli prende forma”. Esegue la Sinfonie-Orchester des Südwestfunks Baden-Baden diretta da Ernest Bour.
A seguire Ramifications per dodici archi con l’Orchestre de Chambre de Toulouse diretta da Louis Auriacombe, i Tre Canti popolari ungheresi e Drei Phantasien nach Friedrich Hölderlin nell’interpretazione del Groupe Vocal de France diretto da Guy Reibel. In chiusura Mysteries of the Macabre con il soprano Sibylle Ehlert e Membri della Philharmonia Orchestra diretti da Esa-Pekka Salonen.