18/07 - 20.30
James Levine dirige La Damnation de Faust op. 24 di Hector Berlioz con Katarina Dalayman nel ruolo di Marguerite e Marcello Giordani in quello di Faust. José van Dam è Méphistophèles mentre Roderick Earle è Brander. Eseguono i Münchner Philharmoniker con il Coro Filarmonico di Monaco, il Coro Carl-Orff e il Tölzer Knabenchor.
Come altri compositori romantici – da Mendelssohn a Schumann e Liszt, anche il giovane Hector Berlioz rimane colpito dal Faust di Goethe. Da questa prima suggestione nascono nel 1829 le Huit scènes de Faust op. 1 nella versione francese di Gérard de Nerval. Si tratta di un primo approccio, acerbo e parziale, che non soddisfa il compositore. Il demonismo tanto caro ai romantici – si pensi a Hoffmann sul versante letterario e a Weber su quello musicale – non trova ancora un’espressione organica. Non a caso Berlioz la ritira, ma torna a lavorare sui vecchi materiali nel 1845 creando La damnation de Faust. Berlioz la definisce una “leggenda drammatica” non destinata alle scene. La considera piuttosto un oratorio profano, un'”opera da concerto”. Ed è proprio in questa forma che viene eseguita per la prima volta all’Opéra-Comique nel 1846. Ma la teatralità della partitura prende il sopravvento nel 1893 quando Raoul Gunsbourg la rappresenta in forma scenica.