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Il Trio Van Swieten suona due trii per pianoforte, violino e violoncello di Franz Joseph Haydn. Si tratta del Trio per pianoforte, violino e violoncello in la maggiore Hob. XV:35 e del Trio per pianoforte, violino e violoncello in fa minore, Hob. XV:F1.
Accanto ai quartetti d’archi e ai trii con baryton, nello sterminato catalogo della musica da camera di Haydn troviamo anche i trii con pianoforte. Composti nell’arco di trent’anni, i circa quaranta lavori per clavicembalo o fortepiano, violino e basso costituiscono – insieme a quelli di Mozart – il più ampio contributo del secolo dei lumi a questo genere. I lavori giovanili degli anni ’60, spesso di dimensioni contenute, fanno ancora parte del mondo ancien régime delle serenate e dei divertimenti. Le opere degli anni ’80 e ’90, invece, si distinguono per la scrittura concertante per il pianoforte. Non a caso Charles Rosen li ha definiti – ancora una volta insieme ai concerti di Mozart – “le opere pianistiche più brillanti prima di Beethoven”. Mentre il violino dialoga con il pianoforte in alcuni casi in maniera paritaria, il violoncello, il più delle volte, si limita al raddoppio della mano sinistra del pianoforte.