Il Requiem di Mozart

05/09 - 18.40

Nel tardo pomeriggio vi proponiamo il Requiem K 626, l’opera più nota nella produzione di musica sacra di Wolfgang Amadeus Mozart, in una registrazione storica del 1956. Bruno Walter dirige la New York Philharmonic Orchestra e il Westminster Choir. Le voci soliste sono quelle del soprano Irmgard Seefried, del contralto Jennie Tourel, del tenore Léopold Simoneau e del basso William Warfield.

La composizione di questa pagina, rimasta incompiuta per la morte dell’autore, è stata avvolta nella leggenda durante il periodo romantico. Le testimonianze storiche ci dicono che nell’estate del 1791 un nobile rimasto prematuramente vedovo, il conte Walsegg, commissionò a Mozart un Requiem di cui il committente intendeva attribuirsi la paternità. Alla morte del compositore, il 5 dicembre, la vedova Constanze, in difficoltà economiche, fece completare la partitura a Franz Xaver Süssmayr, allievo del marito, coadiuvato da altri due allievi, Joseph Eybler e Franz Jakob Freystädtler. Così poté consegnarla al committente e riscuotere il compenso pattuito senza rivelare gli interventi degli allievi.

Delle dodici parti in cui si articola il Requiem soltanto la prima (Introitus e Kyrie) è interamente autografa di Mozart. Nelle parti successive fino alla nona solamente la linea del basso, quelle delle voci e qualche indicazione di strumentazione sono di Mozart. Le ultime tre parti furono scritte interamente da Süssmayr, forse utilizzando appunti di Mozart. Nonostante questo il Requiem è un capolavoro.

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