Il pianoforte nel Novecento italiano

09/04 - 15.05

Ascoltiamo tre esempi di pianoforte solo nel Novecento italiano firmati da Mario Castelnuovo Tedesco e da Goffredo Petrassi.
Il primo è Cipressi op. 17 di Castelnuovo Tedesco nell’esecuzione di Aldo Ciccolini. Scritto nel 1920 “ricordando i cipressi d’Usigliano di Lari”, il brano fu trascritto per orchestra l’anno successivo. A Usigliano si trovava Villa Forti, dimora estiva della famiglia di Clara Forti, che Castelnuovo Tedesco avrebbe sposato nel 1924.
Passiamo poi a due pagine di 
Petrassi: Invenzioni per pianoforte nell’esecuzione di Velia de Vita e Petit Pièce nell’esecuzione di Andrea Molteni. Composte tra il 1942 e il 1944, le otto Invenzioni per pianoforte sono uno dei più importanti lavori pianistici di Petrassi. La scrittura è scarna fin quasi all’astrazione nel rileggere la tradizione settecentesca. E il pianoforte sembra evocare sonorità appartenenti ad altri strumenti. Del 1950 è invece la neoclassica Petit Pièce, composta per la prima comunione di Marcello Panni, di cui Petrassi era padrino.

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