05/07 - 22.16
Autore dal linguaggio tra i più personali della prima metà del Novecento, Gian Francesco Malipiero ha sempre avuto una “naturale inclinazione alla laconicità”. A sottolinearlo è Francisco Rocca, che mette in luce anche il ripudio “dell’elaborazione tematica a favore del piccolo pannello musicale” nonché del “flusso digressivo all’evoluzione narrativa” e della “qualità timbrica al virtuosismo ornamentale”. Questi aspetti li ritroviamo nei quattro Canti per violino e pianoforte che vi proponiamo stasera nell’esecuzione del violinista Fabio Biondi e del pianista Luigi di Ilio. In sequenza ascoltiamo il Canto dell’infinito, il Canto crepuscolare, il Canto della lontananza e il Canto notturno.