I Canti di Luigi Dallapiccola

25/04 - 13.42

Nel giorno in cui si celebra la Liberazione dell’Italia, vi proponiamo i Canti di prigionia e i Canti di liberazione scritti da Luigi Dallapiccola.

I Canti di prigionia nascono tra il 1938 e il 1941 in reazione al crescente antisemitismo. Il trittico si sviluppa su testi di prigionieri famosi: la Preghiera di Maria Stuarda, l’Invocazione di Boezio e il Congedo di Girolamo Savonarola. Sono gli ultimi messaggi di tre condannati a morte che si riflettono su un’Europa devastata dalla seconda guerra mondiale. Li eseguono il Coro della Radio Svedese, l’Eric Ericson Chamber Choir e membri dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese diretti da Esa-Pekka Salonen.

I Canti di liberazione furono eseguiti per la prima volta a Colonia il 28 ottobre 1955. Era il decimo anniversario della liberazione di Firenze, dove Dallapiccola viveva. Il trittico si apre con un’invocazione alla libertà che si riallaccia al finale de Il Prigioniero. Comprendono O frater, frater (su testo di Sebastiano Castellio, oppositore di Calvino, esiliato per il suo impegno per la tolleranza), Dominus, quasi vir pugnator (su versetti dell’Esodo) e Vocasti et clamasti (su testi dalle Confessioni di Sant’Agostino). Li eseguono il Coro della Radio di Stoccarda, il Coro da camera della RIAS e i Bamberger Symphoniker diretti da Ingo Metzmacher.

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