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Herbert von Karajan dirige i Berliner Philharmoniker in Tapiola di Jean Sibelius e nei Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij.
Sibelius scrisse il poema sinfonico Tapiola op. 112 nel 1926 su commissione di Walter Damrosch. Il direttore d’orchestra statunitense lo eseguì per la prima volta il 26 dicembre dello stesso anno con l’Orchestra della Società Filarmonica di New York. La parola ‘Tapiola’ indica la dimora di Tapio, il dio delle foreste di cui si narra nel Kalevala, il poema epico nazionale finlandese. L’ultimo saggio sinfonico di Sibelius evoca una terra dominata dalla Natura, come testimoniano i versi che il compositore pone all’inizio della partitura: “Là si stendono ampiamente le cupe foreste del Nord / antichissime, misteriose, meditando i loro sogni selvaggi: / abita in esse il grande Dio delle Foreste / e gli spiriti silvani tessono magici segreti nell’oscurità”.
Nel 1874 Modest Musorgskij compone Quadri di un’esposizione per pianoforte in memoria dell’amico architetto e pittore Viktor Hartmann, morto l’anno prima. L’opera è ispirata a una serie di quadri dell’amico esposti a San Pietroburgo. Nel 1922 Maurice Ravel trascrive per orchestra la partitura di Musorgskij, articolata come la visita a una mostra. Le pagine dedicate ai singoli quadri sono collegate da brevi episodi che indicano il procedere del visitatore attraverso le sale. Musorgskij vi evoca scene popolari, suggestioni legate alla fiaba e all’infanzia, visioni grottesche e macabre in tutti i colori della tradizione russa.