07/10 - 15.40
Herbert von Karajan dirige i Berliner Philharmoniker in pagine di Wolfgang Amadeus Mozart, Edvard Grieg e Igor Stravinskij.
Di Mozart ascoltiamo la Sinfonia n. 41 in do maggiore K. 551 “Jupiter”, l’ultima celeberrima sinfonia del grande salisburghese, scritta nel 1788 nella solare tonalità di do maggiore. Da qui il nome “Jupiter” a quest’olimpica prova di un magistero costruito attraverso il confronto con i grandi modelli a Mozart contemporanei – Haydn – ma anche passati, a cominciare da Bach, maestro di contrappunto, fino a Handel. Ed è proprio l’uso del contrappunto a rivitalizzare la forma sonata che quest’ultima creatura sinfonica mozartiana sottende. La partitura si articola in quattro movimenti: Allegro vivace – Andante cantabile – Minuetto e trio. Allegretto – Molto Allegro.
A seguire, di Edvard Grieg Karajan dirige la Suite n. 2 op. 55 tratta nel 1891 dalle musiche di scena composte tra il 1874 e il 1875 per Peer Gynt, il dramma di Henrik Ibsen che debuttò al Teatro di Oslo con grande successo nel 1876.
In chiusura La sagra della primavera di Stravinskij. Composta tra il 1911 e il 1913, la partitura più nota del compositore russo scandalizzò il pubblico del Théâtre des Champs Élisées il 29 maggio 1913 in una serata rimasta memorabile. Il balletto, oggi considerato uno dei capolavori della musica del Novecento, è diviso in due parti. La prima, intitolata L’adorazione della Terra, si articola in sei quadri: Introduzione – Gli auguri primaverili, danze delle adolescenti – Gioco del rapimento – Danze primaverili – Gioco delle tribù rivali, corteo del saggio, il saggio – Danza della terra. La seconda parte, intitolata Il sacrificio, si articola specularmente in altri sei quadri: Introduzione – Cerchi misteriosi delle adolescenti – Glorificazione dell’Eletta – Evocazione degli antenati – Azione rituale degli antenati – Danza sacrificale (l’Eletta).