Glenn Gould esegue due concerti di Mozart e Beethoven con l’Orchestra della Radio Svedese diretta da Georg Ludwig Jochum.
Di Wolfgang Amadeus Mozart ascoltiamo il Concerto n. 24 in do minore per pianoforte e orchestra K 491. Si tratta del secondo e ultimo concerto per pianoforte in tonalità minore scritto da Mozart nel 1786, a un anno di distanza da quello in re minore K. 466. Per un compositore della fine del Settecento la scelta della tonalità minore era un’eccezione che annunciava l’abbandono delle atmosfere galanti per scandagliare zone d’ombra fino a quel momento raramente esplorate.
Derivazioni mozartiane sono presenti nel Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, op. 19 di Beethoven. Scritto nel 1795, è in realtà il primo concerto per pianoforte del genio di Bonn. Pubblicato da Hoffmeister di Lipsia alla fine del 1801 dopo il Concerto in do maggiore, questo concerto prevede – come accade solitamente in Mozart – l’entrata del pianoforte con un tema del tutto nuovo dopo l’esposizione dell’orchestra. E molti altri – dall’impasto timbrico a certi ritmi – sono i suggerimenti mozartiani.