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Frans Brüggen – uno dei massimi interpreti della musica del 18esimo secolo, flautista e direttore d’orchestra – compie oggi novant’anni.
Lo festeggiamo ascoltando due sue registrazioni dal vivo dedicate a Franz Schubert. Tra il 1992 e il 1993 Bruggen registra a Utrecht con l’Orchestra del XVIII secolo la Sinfonia n. 8 in si minore D. 759 “Incompiuta” e la Sinfonia n. 9 in do maggiore D. 944 “La grande”.
Nel 1822 Schubert inizia a scrivere una Sinfonia destinata a restare l’Incompiuta per antonomasia. Solo nel 1865 il direttore d’orchestra Johann Herbeck ne scoprì il manoscritto autografo in casa di un amico del compositore, Anselm Hüttenbrenner. Nell’Incompiuta il salto rispetto alle sinfonie precedenti di Schubert diventa evidente per la qualità della scrittura, mai così ricca e variata, per il trattamento tematico e per il modo di concepire la tonalità. Quest’ultima non è più un semplice elemento funzionale ma colore armonico capace di generare molteplici nessi associativi. Qui, infine, Schubert amplia la tavolozza orchestrale in relazione a una concezione formale di grande complessità.
La grande è l’ultimo lavoro sinfonico portato a termine da Franz Schubert tra il 1825 e il 1828. A ritrovarla tra le carte del compositore fu Robert Schumann nel 1839. La prima esecuzione avvenne a Lipsia nello stesso anno sotto la direzione di Mendelssohn. Così ne parla Schumann in una celebre recensione: “Oltre a una magistrale tecnica della composizione musicale, qui c’è la vita in tutte le sue fibre, il colorito fino alla sfumatura più fine, v’è significato dappertutto, v’è la più acuta espressione del particolare e soprattutto infine v’è diffuso il romanticismo che già conosciamo in altre opere di Franz Schubert”.