30/08 - 12.40
Due concerti per pianoforte e orchestra sono al centro di questo ascolto. Il primo è il Concerto per tre pianoforti in fa maggiore, K 242 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791), composto nel 1776 per la contessa Antonia Lodron e le sue figlie. Ve lo proponiamo nella versione per due pianoforti, suonati da Josef e Rosina Lhevinne insieme alla New York Philharmonic, sotto la direzione di John Barbirolli. L’accomodamento a due risale a una fase successiva di scrittura, in cui Mozart decise che la parte del terzo solista, quella per altro meno complessa, venisse assorbita dalle altre due.
A seguire il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in sol minore op. 22 di Camille Saint-Saëns (1834 – 1921), con Earl Wild al pianoforte accompagnato dalla RCA Victor Symphony Orchestra sotto la direzione di Massimo Freccia. Questo brano composto nel 1868 su commissione del pianista Anton Rubinstein, in vista di un concerto che quest’ultimo voleva dirigere alla Salle Playel di Parigi. Saint-Saëns scrisse la partitura in soli diciassette giorni. Il concerto, che vide Saint-Saëns esecutore al pianoforte e Rubinstein direttore, non venne apprezzato granché. D’altronde lo stesso compositore ammise che il tempo per studiare il pezzo era stato troppo poco. In aggiunta a questo, è possibile che il pubblico sia rimasto sconcertato dall’eterogeneità dello stile, tanto che qualcuno disse «il Concerto inizia con Bach e finisce con Offenbach». Ciò nonostante Franz Liszt dimostrò la più sincera ammirazione.