Il Quartetto Alban Berg è il protagonista di questo concerto cameristico in cui troviamo pagine di Ludwig van Beethoven e di Béla Bartók.
Nata nel 1970 in onore del compositore austriaco, la formazione riuniva quattro giovani strumentisti dell’Accademia di Musica di Vienna: Günter Pichler al primo violino, Klaus Maetzl al secondo violino, Hatto Beyerle alla viola e Valentin Erben al violoncello. Celebrato a livello internazionale, il Quartetto ha eseguito in prima assoluta pagine scritte per lui da Fritz Leitermeyer, Erich Urbanner, Alfred Schnittke e Luciano Berio. Si è sciolto nel 2008.
In questo ascolto vi proponiamo, in apertura, l’esecuzione del Quartetto in mi minore op. 59 n. 2, il secondo dei tre quartetti che Beethoven aveva composto nel 1806, dedicandoli all’ambasciatore russo conte Razumovsky. Questo secondo quartetto, l’unico dei tre in tonalità minore, presenta profili tematici, tecniche di sviluppo e un uso dei registri estremi degli strumenti fortemente innovativi.
A seguire il Quartetto n. 1 op. 7 di Béla Bartók. Primo dei sei quartetti del compositore ungherese, si articola in tre movimenti eseguiti senza interruzione: Lento – Allegretto – Allegro vivace. Una pagina che mentre si volge al lascito beethoveniano si proietta verso un un futuro in cui la tonalità verrà portata alle sue estreme conseguenze. La prima esecuzione risale al marzo del 1910.