22/07 - 12.40
Il concerto che vi proponiamo oggi parte con Wolfgang Amadeus Mozart e approda a Johannes Brahms. Ne sono protagonisti i Berliner Philharmoniker diretti da Karl Böhm.
In apertura ascoltiamo la Sinfonia n. 28 in re maggiore, K 200 e, a seguire, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in si bemolle maggiore K 595 di Mozart. Al pianoforte Emil Gilels per quest’ultimo Concerto del compositore salisburghese. Come per altre partiture dell’ultimo anno di vita, anche questa presenta le caratteristiche del “tardo stile” che Mozart non ha potuto esplorare. Tra queste lo stemperarsi dei contrasti, la fluidità delle idee, la complessità compositiva. A isolarlo dagli altri concerti si aggiungono la dimensione introspettiva e il dialogo tra lo strumento solista e l’orchestra, scandito da un serrato intreccio di motivi e modulazioni.
La chiusura è affidata alle Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 73 di Brahms.
Scritta di getto nel 1877, la Sinfonia n. 2 in re maggiore fu definita “l’ultima sinfonia di Schubert” per il suo carattere melodico e cantabile. Dopo la sua esecuzione si parlò anche di una composizione mozartiana per il nitore dell’orchestrazione. Brahms la definì “una suite di valzer”, “una piccola sinfonia gaia e innocente”.