Ciaccone, sarabande e passacaglie

30/08 - 12.00

Ciaccone, sarabande e passacaglie sono le tre forme musicali a cui dedichiamo il primo ascolto di oggi.

La ciaccona è un tipo di danza di origine cinquecentesca spagnola o forse latinoamericana. Il tempo ternario con basso sincopato ostinato le conferisce un carattere vivace e scherzoso. Tuttavia nel Seicento assume tratti più austeri alla corte francese, entrando a far parte di balletti, opere e suite. Il basso della ciaccona segue una regola ferrea: si muove dalla tonica alla dominante, con moto ascendente o discendente, cromatico o diatonico, procedendo dall’inizio alla fine come un tutt’uno con le sue variazioni.

La sarabanda si caratterizza come una danza lenta, dai toni gravi e solenni. Il nome Zarabanda appare per la prima volta nel 1539 in un poema scritto a Panama di Fernando Guzmán Mexía. Probabilmente questa danza divenne popolare prima nelle colonie spagnole, e poi si affermò in Spagna. Qui, sebbene venisse bandita nel 1583 in quanto ritenuta oscena, venne inserita in modo frequente nella letteratura locale, per esempio nelle opere di Miguel de Cervantes. Successivamente divenne tipica nella suite barocca: ne fecero largo uso Bach, Vivaldi, Corelli, Purcell e Pachelbel.

La passacaglia è una derivazione della ciaccona. Il suo nome significa passare la calle (cioè la strada), termine che suggerisce la provenienza popolare di musicisti itineranti. Tuttavia nel periodo barocco passa al ruolo di musica colta. Essa consiste in una serie di variazioni di basso ostinato, dove talvolta il basso stesso è soggetto a variazioni, cosa che la distingue dalla ciaccona.

Vi proponiamo l’ascolto di alcuni brani eseguiti da Ensemble Baroque de Mateus sotto la direzione di Marie Leonhardt, impegnata anche al violino solista: Ciaccona in sol minore di Henry Purcell, Balletto Secondo e Passacalio di Biagio Marini. A seguire, Sarabande di Denis Gaultier con Fred Jacobs al liuto. È la volta poi di Passacaglio di Maurizio Cazzati e di Antonio Martin y Coll con Passacalles, eseguite entrambi ancora una volta da Ensemble Baroque de Mateus, direzione e violino Marie Leonhardt. Per finire, Chaconne di Johann Caspar Ferdinand Fischer, con Richard Egarr al clavicembalo.

 

 

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