22/07 - 10.40
Christian Thielemann dirige i Münchner Philharmoniker in due pagine di Ludwig van Beethoven e Johannes Brahms.
In apertura ascoltiamo una delle pagine più dichiaratamente politiche della produzione beethoveniana. Scritta tra il 1809 e il 1810 per Egmont, tragedia di Goethe del 1787, l’Ouverture op. 84 è dedicata al conte di Egmont, nominato da Carlo V governatore delle Fiandre e dell’Arlois, punto di riferimento della resistenza fiamminga contro l’invasore spagnolo.
A seguire la Sinfonia n. 1 in do minore, op. 68 che Brahms finisce di comporre nel 1876 dopo una gestazione lunga e faticosa iniziata nel 1855. Oltre a scacciare il fantasma di Beethoven, Brahms dovevo confrontarsi con le aspettative che la scena musicale dell’epoca nutriva nei suoi confronti. Già famoso dappertutto, ancora non si era cimentato – nonostante avesse superato i quarant’anni – nel genere strumentale più illustre: la sinfonia.