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Bernard Haitink dirige la Prima e la Seconda Sinfonia di Ludwig van Beethoven con la Royal Concertgebouw Orchestra.
Scritta nel 1800, la Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21 è influenzata da Haydn e da Mozart, ma già rivela alcuni tratti del tutto personali. “La gran novità di questa sinfonia – come notava Fedele D’Amico – è il terzo tempo; che Beethoven intitola minuetto ma che minuetto non è più. Come abbiamo visto, il minuetto era la stilizzazione d’una sopravvivenza arcaica, un diversivo “leggero” nella cornice severa della sinfonia. Beethoven porta la stilizzazione oltre, conservando lo schema formale del minuetto; ma tramuta la sua fisionomia di danza atteggiata e cerimoniosa in un’altra mossa e scapigliata”.
Con la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36, composta tra il 1800 e il 1802, Beethoven si afferma in tutta la sua originalità, tanto che l'”Allgemeine Musikalische Zeitung” trovò “il tutto troppo lungo, certi passaggi troppo elaborati; l’impiego troppo insistito degli strumenti a fiato impedisce a molti bei passi di sortire effetto. Il Finale è troppo bizzarro, selvaggio e rumoroso. Ma ciò è compensato dalla potenza del genio che in quest’opera colossale si palesa nella ricchezza dei pensieri nuovi, nel trattamento del tutto originale e nella profondità della dottrina”.